CRISTO SI E’ FERMATO A EBOLI

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19 novembre 2015 di vincenzosardiello

Aliano in un dipinto di Carlo Levi

Aliano in un dipinto di Carlo Levi

70 anni fa veniva data alle stampe la prima edizione del libro “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi nella collana di saggistica dell’editore Einaudi.

Il testo, che è divenuto un reportage affidabilissimo della vita del confinato antifascista, ha il pregio indiscutibile di raccontare le esistenze di chi abitava l’estrema periferia dello stato fascista.

Quello che emerge dal racconto di Levi è una realtà poverissima, nello specifico quella di Aliano ribattezzata nel volume Gagliano, in cui si muovono contadini che non nutrono alcuna speranza verso il futuro ed attendono il loro destino senza neanche immaginare di poterlo cambiare.

Intorno alla disperazione quotidiana di queste persone, per le quali lo stato diligentemente non fa assolutamente nulla, orbitano i rottami di un mondo che non appartiene affatto a quella realtà: il podestà, il prete, l’autorità.

Molte volte quando si pensa al consenso dei regimi autoritari ci si dovrebbe soffermare proprio sugli ultimi. La cortina costruita a difesa del proprio mondo e la profonda indifferenza verso tutto quello che è esterno alla propria sopravvivenza fa di questi rassegnati, degni eredi di un feudalesimo aggressivo ed opprimente, dei soggetti immuni al fascino e ai riti del totalitarismo ma, allo stesso tempo, del tutto incapaci di pensare ad una alternativa.

In realtà per gli umili non esiste un regime di governo, loro sono vittime di forze superiori rispetto alle quali nulla possono e vogliono fare. Poco importa si tratti di fascismo o democrazia.

Tra terre divorate dal sole, dalla sete e dalle zanzare malariche il giovane pittore e scrittore Levi ritrae delle immagini e dei personaggi che segneranno per sempre la sua esistenza e anche la nostra.

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