Agostino Palazzo – un’epoca, un mondo, una storia

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4 dicembre 2021 di vincenzosardiello

Propongo a seguire un estratto del mio intervento tenuto lo scorso 29 novembre 2021 a Francavilla Fontana in ricordo del prof. Agostino Palazzo.

La biografia di Agostino Palazzo evidenzia in maniera chiara una vocazione umana alla costruzione. Nel suo cammino lungo il Novecento, per parafrasare il titolo di un’opera del prof. Mario Aldo Toscano sulla sociologia positivista, ha affrontato il divenire con la consapevolezza del dover essere.

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale l’Italia si presentava come un Paese da ricostruire materialmente e intellettualmente. Un contesto fragile in cui era prioritario rispondere alle necessità di una popolazione in ginocchio e, allo stesso tempo, investire sul pensiero, sulla capacità di formulare idee di futuro, le uniche in grado di prevenire l’insorgere di nuovi regimi totalitari.

Il giovane Agostino si affaccia al mondo accademico proprio in questo periodo storico e comincia a dedicarsi con passione e dedizione ad una materia che ancora oggi in Italia fatica ad avere il giusto riconoscimento, la sociologia.

Muove da qui i suoi primi passi il futuro professore emerito della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Pisa ritagliandosi un ruolo di assoluto rilievo nelle vicende culturali ed istituzionali della sociologia italiana.

A Pisa, dove già era docente di sociologia, è stato tra i fondatori della Facoltà di Scienze Politiche, nella quale ha rivestito poi la carica di Preside per più di 25 anni.

A livello nazionale, ha lungamente e sapientemente rivestito il ruolo di rappresentante delle discipline economico sociali nel CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e nel CUN (Consiglio Universitario Nazionale).

Le biografie mettono insieme gli aspetti salienti dell’attività di una persona, ma si fermano spesso alla fredda cronaca. Restano i fatti e gli uomini e le donne che hanno condiviso un percorso umano, prima che intellettuale.

Non ho conosciuto Agostino Palazzo, ma nella mia esperienza pisana ho avuto la possibilità di toccare con mano quanto da lui costruito.

In quell’ambiente familiare, da cui hanno spiccato il volo importanti studiosi oggi apprezzati a livello nazionale ed internazionale, ho conosciuto docenti che con lui hanno condiviso non solo gli studi, ma anche la capacità di costruire relazioni umane.

Mi riferisco a figure quali il qui presente Mario Aldo Toscano, ma non posso non citare personalità di primo piano quali Massimo Ampola, Silvano D’Alto, Luigi Muzzetto, Fedele Ruggeri, Piero Paolicchi, Claudio Palazzolo.

In quegli anni per me la sua presenza eidetica ha rappresentato un legame importante tra Pisa e le mie radici.

Ma Palazzo ci ha lasciato anche una incredibile eredità culturale che, a distanza di molti anni, rappresenta un patrimonio da cui attingere per decodificare la realtà.

Ciò è vero ancor di più oggi nel complesso scenario innescato dalla crisi pandemica. Da mesi stiamo assistendo ad un implacabile silenzio dei sociologi, poco e male interpellati dai media e dai decisori politici.

Si potrebbe definire la maledizione di una materia che l’Italia non vuole riconoscere come scienza, preferendo l’interlocuzione con personaggi che spesso limitano la propria visione del mondo alle esperienze personali.

È importante, al contrario, dare spazio all’analisi sociologica perché è l’unica capace di effettuare una clinica della realtà, attingendo a quella cassetta degli attrezzi cui faceva riferimento Bauman nella definizione della modernità liquida.

Palazzo nei suoi studi ha affrontato, tra le altre cose, il problema del potere, sviluppo e sottosviluppo e il rapporto con l’ambiente, che oggi sono al centro dell’agenda contemporanea.

Perché uno studioso continui a vivere è fondamentale che le sue opere continuino a circolare. Per questa ragione è importante proporre una riedizione dei suoi principali testi, fornendo delle coordinate capaci di sottolineare quanto le sue intuizioni siano attuali nella realtà scientifica e storica dei giorni nostri.

Il profilo di Palazzo, allo stesso tempo studioso e uomo delle istituzioni, non può che iscriversi nella categoria dei precursori.

Questa sera rendiamo omaggio ad un maestro e ad un protagonista del Novecento italiano.

Auguri Agostino Palazzo!

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