QUALCOSA RIMANE
Lascia un commento3 febbraio 2016 di vincenzosardiello
Due donne sole su un palcoscenico. Lou Reed con il suo Perfect day a fare da sottofondo. Una vicenda, due vite che si svolgono e si intrecciano tra le pagine dei libri. Sono queste le premesse della bellissima opera di Donald Margulies “Qualcosa rimane” andata in scena martedì 2 febbraio al Teatro Italia di Francavilla Fontana nella splendida interpretazione di Alice Spisa e Monica Guerritore.
Ruth e Lisa sono due donne a metà che trovano nella scrittura la naturale espressione della propria incompletezza. Il loro rapporto iniziale di docente – allieva, evolve velocemente in amicizia. Una amicizia non paritaria in cui Ruth, la scrittrice affermata che sembra non aver mai avuto una persona da amare, ha un ruolo dominante che schiaccia l’entusiasmo della giovane Lisa che vorrebbe bruciare a tutti i costi le tappe per arrivare al successo. Da una parte una visione del mondo matura e disincantata che invita alla calma, dall’altra una giovane donna che ha ansia di conquistare il successo.
Le due donne sembrano trarre giovamento dalla presenza dell’altra, ma qualcosa non funziona. La presenza di Lisa mette alle corde Ruth che si ritrova a fare i conti con scelte ed episodi della sua giovinezza che hanno condannato il suo presente.
Solitudine, frustrazione, depressione e malattia colorano sempre di più il viso di Ruth che peggiora ogni giorno di più di pari passo con l’ascesa di Lisa.
Che cosa rimane allora? Rimangono due donne che, nonostante il successo, cercano vanamente la felicità.
Ruth è rimasta ancorata ad un amore giovanile, Lisa ad un sogno che sembra sia a portata di mano.
Una messinscena molto affascinante quella diretta dalla Guerritore che valorizza il talento smisurato delle due interpreti che si confrontano in un crescendo di battute che incrociano vissuti, sensazioni e visioni di due donne appartenenti a generazioni diverse.
Ruth si rivede in Lisa, Lisa si proietta in Ruth. Lungo questo tortuoso gioco di specchi scivola via lo spettacolo con la consapevolezza che al termine resterà molto più di qualcosa nello spettatore.
Una menzione speciale merita la talentuosa Alice Spisa che con la sua interpretazione dà al personaggio di Lisa una profondità particolare e riesce a tenere il palco da veterana affiancando una delle grandi protagoniste della scena italiana, mai sufficientemente celebrata, come Monica Guerritore. Di questa artista, già vincitrice del premio Ubu come attrice under 30, sentiremo parlare.