IL MALE ERO IO – DI PIETRO MASO CON RAFFAELLA REGOLI
Lascia un commento20 Maggio 2014 di vincenzosardiello
Pietro Maso con Raffaella Regoli
IL MALE ERO IO
Mondadori, 2013 € 17.00
Ci si avvicina a questo volume con un certo pregiudizio, sia per il tema trattato, che per l’autore del volume. Si tratta proprio di lui, Pietro Maso, che nell’aprile del 1991 insieme ad alcuni suoi amici diventa protagonista di uno dei delitti più mediatici ed esecrabili che l’Italia ricordi. In una villetta di Montecchia di Crosara, nella più profonda e tranquilla provincia veneta, il 17 aprile 1991 Maso, allora appena diciannovenne, mette in atto insieme ad un gruppetto di coetanei l’omicidio efferato dei propri genitori per riscuoterne l’eredità.
Contrariamente a quello che si può pensare in questa autobiografia, scritta da Maso in collaborazione con la giornalista Raffaella Regoli, è dedicata una gran parte delle 192 pagine a raccontare quello che accade prima e dopo il delitto. Si parte dal racconto di quella che era la sua vita di eccessi tra discoteche, donne, gioco d’azzardo e stravaganze, sino a giungere al concepimento dell’idea assassina che, dopo svariati progetti e piani mai messi in atto, arriva al drammatico compimento nella tarda serata del 17 aprile 1991.
Si chiude qui la prima parte del libro, fatto di considerazioni e di sensazioni costruite in modo da non lasciare indifferente il lettore.
Si passa alla seconda fase del racconto e più precisamente alla rapida cattura del ragazzo e dei suoi complici che appena due giorni dopo varcano già le porte del carcere. In questo luogo l’io ipertrofico di Maso viene messo a dura prova e comincia una fase di crisi acuta che corrisponde al contrario della vita che aveva condotto sino ad allora. Si passa dagli eccessi alle privazioni, dal successo alla più profonda umiliazione.
La figura chiave nella vita di Pietro diventa don Guido Todeschini che affianca il giovane conducendolo dopo tanto duro lavoro sulla via della fede e della redenzione, che coincide con la riconciliazione con le sorelle che lo avevano abbandonato al suo destino.
La condanna di Maso è pesante: 30 anni di reclusione. In carcere scopre il valore della cultura e della fede che lo aiutano in un percorso di crescita che si era arrestato nella sua infanzia ovattata. Grazie a tutto questo riesce ad emanciparsi dal ruolo di ultimo a cui la società ed i media lo avevano relegato.
E’ tornato ad essere un uomo libero nel 2013.
Ne parleremo con Raffaella Regoli mercoledì 28 maggio alla libreria Ubik di Francavilla Fontana.