#INCONTRI LIVORNESI
Lascia un commento6 ottobre 2014 di vincenzosardiello
Il senso di un viaggio molte volte non sta solo nel grande piacere di incontrare amici lontani, ma anche nell’andare a ritrovare luoghi che una volta visitati ti entrano nel cuore e ti accompagnano per sempre.
Sulla linea di confine tra la terra e il mare a Livorno si trova la Terrazza Mascagni. Un luogo simbolo di tanti stati d’animo: amore, passione, riflessione, tristezza, meditazione, felicità…
Percorrere nella sua interezza la terrazza, accompagnati dallo sciabordare delle onde e dal ticchettio di qualche tacco, è un’esperienza unica che scava in profondità e aiuta a ritrovarsi.
Poi, quando il sole tramonta, nell’oscurità, la Terrazza assume profondità diverse ed invita al viaggio interiore. Così, percorrere quella scacchiera diventa un pò come esplorare la propria anima scrutando con il cuore il mare nella sua immensità.
Un cammino per ritrovare se stessi ed il senso del proprio stare al mondo.
Ma non è questo l’unico incontro livornese.
L’altro è avvenuto a Pisa, nel Palazzo Blu, dove si trova la bellissima mostra che raccoglie le opere del livornese Amedeo Modigliani e di molti suoi amici.
E’ bello immaginare che il cammino del giovane Amedeo sia iniziato proprio dalla Terrazza, anche se ciò è impossibile perchè semplicemente quel luogo non esisteva.
Anche questa mostra è un viaggio. Non si esplora solo l’arte del grande Modì, ma anche il suo mondo fatto non solo di grandi cose, ma anche di semplicità. Una semplicità autentica di cui si percepisce tutto lo struggente spessore.
Tante le opere inserite nel bellissimo itinerario a cura di Bouhours, ma una menzione a se merita il ritratto dell’adorata Jeanne Hébuterne, amore della sua vita. I colori ed il tratto dimostrano il grande sentimento ed il grande trasporto verso questa donna che si toglierà la vita poco dopo la scomparsa di Modì.
Nell’osservare quest’opera mi è tornata subito in mente lei, la Terrazza, e non ho potuto fare a meno di immaginare il giovane Modigliani sotto braccio a Jeanne che percorrevano al tramonto la via che conduce al faro.
Un cammino sicuro, nella certezza e nella pienezza dell’amore.